La storia di RampaVilla è davvero coinvolgente; le sue origini e la sua evoluzione sono un excursus degno di nota, un percorso sempre in fieri che ha raggiunto una squisita fama a livello pugliese non solo dal punto di vista culinario, ma anche da quello dell'accoglienza. Tutto nasce nel lontano Giugno 2004, quando un giovane ragazzo di Valenzano, Daniele, annoiato dal suo vecchio lavoro in quel di Conversano presso un'agenzia, cerca di trovare un'alternativa maggiormente entusiasmante. Passeggiando tra i vialetti della nostra Città, s'innamora sempre più del centro storico tanto da acquistare un appartamento proprio lì, su quella famosa e ampia scalinata che affianca la Villa Garibaldi. Così, ha l'idea di aprire un pub, di aprire un luogo in cui poter incanalare l'energia giusta, la sua energia, dove, chiunque arrivasse, sarebbe potuto esser felice, così, con naturalezza. L'alternativa e l'idea diventano realtà: nasce Rampavilla, così chiamata per la sua posizione strategica: su di una rampa e a ridosso della villa. Dani gestisce Rampa con l'armonia della sua famiglia prettamente nel periodo estivo e primaverile. L'inverno di Dani è rivolto a raccogliere nuove idee e nuovi tesori da tutto il mondo per poi riportarli e trasmetterli nel locale; Dani è un viaggiatore, è un sognatore, è un amante del sorriso e della calorosità umana. E ciascuno di noi lo avverte entrando nel suo pub, nella sua casa, dove è difficile restare indifferenti. L'interno è tutto rigorosamente creato da lui, ci sono oggetti provenienti da tutto il mondo, c'è un gioco di luci soffuse e di colori, c'è un arredamento particolarmente intrigante, c'è il sorriso di Dani che ti illumina il cuore: una volta che entri non vuoi più uscire. Insomma Dani è un vero maestro, ma un maestro naturale e disinvolto, senza troppi falsi raggiri, dell'altruismo e della cordialità. Lui decide di dedicarsi agli altri. La sua vita è per gli altri.
Come ogni favola c'è sempre un però. Rampa si spegne in un vuoto incolmabile nel Maggio 2008... Dani parte, sapevamo che gli piacesse viaggiare, ma questa volta parte per un lungo ed infinito viaggio e non torna più; molti pensano che sia andato in Paradiso dato che viene da tutti definito un Angelo. L'attività si ferma in quel mese ed anche in quello di Giugno; ma a fine Luglio riapre: la sua famiglia decide, con molti sacrifici, di continuare a gestire il locale e di portarlo avanti con lo stesso amore che lo aveva caratterizzato fino a quel momento. L'interno non viene più modificato, tutto è lasciato con la creatività di Dani, così com'era. Viene fondata un'associazione di beneficienza: Puebla Daniele in onore di Dani. Dani frequentava un orfanotrofio in Messico, dove ci andava abitualmente e mandava tutti i soldi ai bambini con i quali viveva, li aiutava a studiare e dedicava il suo tempo. L'associazione, grazie al contatto con un prete del Messico che aveva creato questo orfanotrofio, ha avuto lo scopo di devolvere tutti i soldi e i beni nei loro confronti. Sono stati realizzati diversi mercatini, tornei e concerti con scopi di beneficienza, donati soldi alla chiesa del Carmine di Conversano per l'edificazione dell'altare e al verificarsi del terremoto in Abruzzo è stato spedito del denaro. Dal 2008 Rampa è in questo modo andata avanti, sulla base di un assetto ben consolidato già in passato, inserendo anche e soprattutto squisite attività culinarie. La particolarità infatti, che determina la specialità della casa, sono proprio le frittelline tanto amate da tutti. Nate semplicemente come frittelline vuote con salsine, la casa si è sempre più specializzata in un vasto settore di altri tipi di frittelle (e non solo). Dalle sgagliozze tipicamente baresi, ai variegati panini, dai differenti tipi di pizza alle freschissime insalate e carni nostrane. Insomma, a rampa puoi proprio trovare e gustare di tutto, ma qui c'è qualcosa di assolutamente non comune, qui c'è quello che non potresti mai trovare in nessun'altra parte: il calore, l'affetto e l'accoglienza sensazionale, tutto offerto a costo zero dalla casa e dalle amabili persone che ci lavorano. A rampa si sta bene!
Scritto col cuore da Paola Iudice, Stefania e Vincenzo.
La consapevolezza della tua esistenza
tra volteggi e spirali nebulose,
come mai sei lì?
Danzi e sorridi!
E smettere non significa morire,
esulti alla vita,
sprigioni ovunque la tua vita,
tristezza per te
è stata un'amica
che non ti ha mai contaminato
erano passi assordanti i tuoi,
passi d'armonia e benessere
non passi comuni
Daniele come stai?
Estraneo agli "uomini non uomini"
estraneo alle "cose"
estraneo alla "terra"
ma non estraneo all'amore
conosci la tua forza
e sai dove andare...
Liberamente ispirato a: Somewhere over the rainbow - Israel Kamakawiwo'Ole